Agostino Di Scipio
Docente di ruolo di Composizione musicale elettroacustica (COME/02)
Agostino Di Scipio (Napoli, 1962) inizialmente si è avvicinato alla musica da autodidatta, poi ha studiato al Conservatorio di L’Aquila, diplomandosi in Composizione (con Giancarlo Bizzi e Mauro Cardi) nel 1992 e in Musica Elettronica (con Michelangelo Lupone) nel 1993. Negli stessi anni frequenta l’Istituto Universitario Orientale di Napoli e segue corsi di Informatica Musicale del Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova. Diventa professore in ruolo a seguito di concorso statale nel 1998. Insegna Composizione di Musica Elettroacustica prima al Conservatorio di Bari (1995-2000) poi come professore su cattedra a tempo indeterminato a Napoli (2001-2013) e al Conservatorio di L’Aquila. Più di recente ha ottenuto un dottorato all’Université Paris VIII (École Doctorale Esthétique, Sciences et Technologies des Arts) con un lavoro di ricerca practice-led sulla fenomenologia della liveness nella performance con media elettronici e tecnologie di elaborazione del suono.
Negli anni di formazione è stato responsabile tecnico dei concerti del festival Musica Verticale (Roma, 1987-89), ha operato per vari anni al CSC di Padova, ha avuto collaborazioni col Centro Ricerche Musicali di Roma e l’Istituto Gramma di L’Aquila, ed è stato membro del direttivo AIMI (Associazione di Informatica Musicale Italiana). Alcuni dei suoi primi lavori compositivi sono stati premiati al Concorso Internazionale di Musica Elettroacustica dell’IMEB (Bourges), ad Ars Electronica (Linz), all’IRINO Prize (Tokyo) e al CEMAT (Roma). Dello stesso periodo sono residenze e borse di studio presso la Simon Fraser University di Burnaby-Vancouver (Department of Fine Arts, Department of Communications) e il Computer Music Centre della Sibelius Academy di Helsinki, nonché varie partecipazioni in convegni internazionali (tra cui ICMC International Computer Music Conference di Glasgow 1990, Montreal 1991 e Banff 1995, e l’ISEA International Symposium of Electronic Arts, Helsinki 1994 e Montreal 1995).
Da allora, come compositore e sound artist, Di Scipio ha tracciato un personalissimo percorso di ricerca e sperimentazione elettroacustica e audio-numerica, spesso associato a originali pratiche strumentali e vocali. Molti suoi lavori – brani di musica da camera con o senza elettronica, oppure installazioni sonore interattive e site-specific – sono concepiti come piccoli ecosistemi sonori dinamicamente legati all’unità di tempo e luogo dell’esperienza d’ascolto. Pur nella sostanziale autonomia espressiva e nell’indipendenza nei mezzi di produzione, nel corso degli anni questa il suo lavoro ha conquistato una certa attenzione e seguito internazionale, come testimoniano le occasioni in cui è stata focus di discussione (Università di Montpellier 2010, Universität der Künste di Berlino 2011, Università di Parigi VIII 2013, Conservatorio di Venezia 2014), oppure l’ampia intervista rilasciata al Computer Music Journal (MIT Press 2005), i contributi critici raccolti nei numeri monografici di Contemporary Music Review (Routledge, 2014) e di KunstTexte.de (Auditiven Perspektiven, 2011) nonché nel volume Polveri sonore. Una prospettiva ecosistemica della composizione (La Camera Verde, Roma, 2014), e naturalmente le innumerevoli collaborazioni personali e istituzionali con musicisti, ricercatori e artisti di tutto il mondo.
“Artist in residence” del DAAD Künstlerprogramm di Berlino (2004-05), ospite di numerosi centri di ricerca e produzione (ZKM Karlsruhe, IMEB Bourges, CCMIX Parigi, Elektronisches Studio Technische Universität di Berlino, ecc.), Di Scipio è stato “compositore invitato” di molteplici festival di musica sperimentale e contemporanea (Inventionen, Berlino; Ultraschall, Berlino; Festival d’Autunno di Varsavia; Biennale Musica di Venezia; Multiphonies, GRM Paris; Time Canvas, Anversa; SPOR Festival Aarhus; Sonorities, Belfast; Signale, Graz; GIMIK Colonia; Logos Foundation, Ghent; Forms of Sound Festival, Calgary; Jornadas Internacionales de la Música Contemporánea, Cordoba-Argentina, ecc.). Sue opere sono state eseguite in innumerevoli rassegne e sedi musicali in Italia e all’estero (tra cui Musica Verticale, Roma; Nuova Consonanza, Roma; festival Milano Musica; festival Metafonie, La Scala di Milano; Fondazione Scelsi, Roma; Centro Tempo Reale, Firenze; Museo Archeologico Nazionale di Napoli; DAAD Galerie di Berlino; KonzertHaus di Berlino; Unerhörte Musik, BKA Theater di Berlino; Bauhaus & Hochschule für Musik, Weimar; Deutsches Hygiene-Museum, Dresda; Centre National de la Danse, Parigi; League of Composers, New York; Gaudeamus Music Week, Amsterdam; Wien Modern, Vienna; EchoRaum, Vienna; Wienersalle Mozarteum, Salisburgo; Festival Internacional de Música Contemporánea, Santiago del Cile; 99Generators, Victoria-Vancouver; Area Sismica e festival Crisalide, Forlì; SpazioMusica, Cagliari; Computer Art Festival di Padova; Angelika, Bologna; Matera Intermedia; ecc.). L’inerente convergenza con pratiche performative sperimentali ha portato spesso il suo lavoro in contesti extra-accademici (Oto Café, Londra; Independent Media Center, Urbana; Teatro Masque di Forlì; Podewils’chen Palais / Tesla, Berlino; Kulturbrauerei, Berlino; 3e32 CaseMatte, L’Aquila; Terzo Piano Autogestito e altre iniziative contro-culturali a Napoli e altrove).
Sue opere sono disponibili su compact disc monografici (Stradivarius, Neos, RZ-Edition, Chrisopée Électronique, ecc.) e antologici (Wergo, Schott, Neuma Records, Capston Records, ecc.), oltre che mediante label musicali di streaming (Redshift Records, Tone List, ecc.). Ha collaborato con innumerevoli giovani interpreti, solisti o ensemble. Col pianista Ciro Longobardi ha realizzato un’ampia versione di Electronic Music for Piano di John Cage (Biennale di Venezia 2012, disco Stradivarius). Ha operato in duo con Mario Gabola (progetto Upset, con circuiti elettronici riciclati, Viande Records) e con Dario Sanfilippo (progetto Machine Milieu, con sistemi autonomi di elaborazione del suono, Toxo Records). È autore di lavori di teatro musicale da camera, pensati soprattutto come reading di poesia e musica, tra cui Tiresia (2001), opera scritta insieme al poeta Giuliano Mesa (1957-2011) e con la complicità artistica di Matias Guerra, e Sound & Fury (1995-98), in collaborazione col fotografo Manilio Prignano (1961-2012) e col poeta Eugenio Tescione (su frammenti da Shakespeare e Auden). Nel 2011, a Berlino, la galleria Mazzoli ha curato una sua mostra personale di installazioni e oggetti sonori. Altre sue opere di sound art sono state presentate alla Kunsthal di Aarhus, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a Palazzo Sant’Agostino di Modena (mostra Direct Digital), all’Arte Fiera di Bologna, al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma, Talbot Rice Gallery di Edinburgo, ecc.
All’attività compositiva, performativa e di ricerca, Di Scipio coniuga un costante impegno di approfondimento critico-teorico e di insegnamento. Oltre alle docenze presso i Conservatori di Bari, Napoli e L’Aquila, ha avuto incarichi presso Technische Universität (TU) di Berlino, dove è stato Edgard-Varèse Professor (inverno 2007-08), Centre Création Musicale Iannis Xenakis (CCMIX) di Parigi (corsi e seminari dal 2001 al 2007), University of Illinois di Urbana-Champaign (“guest professor” inverno 2004-2005), Université Paris VIII (dove è parte del progetto interdisciplinare Musique et écologies du son e dell’unità di ricerca interdipartimentale Arts et Esthétiques en Transition), Universität für Musik und darstellende Kunst di Graz, IEM Technische Universität di Graz (dove è stato parte del progetto ALMAT – Algorythms That Matter), IRCAM Parigi, Orpheus Institute di Ghent, ICST Hochschule der Künste di Zurigo, Università di Edinburgo, e molte altre istituzioni. Nel 2014 – insieme a economisti, filosofi, fisici e neuroscienziati dell’Università di Napoli – ha contribuito a fondare l’iniziativa interdisciplinare PuntoOrg.
Invitato come “keynote speaker” alla International Computer Music Conference del 2013 (Edith Cowan University, Perth), al convegno Soundscape and Beyond (SARC, Queen Mary University, Belfast, 2014) e alla recente Artificial Intelligence and Music Conference di Graz (IEM, 2021), Di Scipio ha tenuto conferenze e cicli di lezioni in numerose sedi accademiche (Hochschule Kunst und Medien, Colonia; Instituut voor Psicoakustik en Musik, IPEM, Ghent Universiteit; Institut National de l’Histoire des Arts, Parigi; King’s College, University of Cambridge; University of East Anglia, Norwich; De Montfort University, Leicester; City University, Londra; Banff Cultural Center; Onassis Cultural Center, Atene; Maryland University; International Institute for Advanced Studies in Systems Research and Cybernetics, Baden-Baden; Monash University, Melbourne; Triennale di Milano; Fondazione Cini di Venezia; Facoltà di Statistica dell’Università di Bologna; Accademia Nuove Arti e Media, Torino; Facoltà di Matematica dell’Università di L’Aquila; Facoltà di Filosofia dell’Università Federico II di Napoli; Istituto di Filosofia dell’Università di Firenze; Facoltà di Architettura dell’Università la Sapienza di Roma, ecc.) oltre che in molteplici enti di formazione musicale (vari Conservatori italiani; Accademia di Santa Cecilia, Roma; Conservatoire di Boulogne-Billencourt, Conservatoire de Lausanne, ecc.). È stato relatore o correlatore di tesi di dottorato presentate alla Huddersfield University, all’Orpheus Institut (Ghent), alla Universität der Künste (Graz), oltre che per numerose tesi di laurea specialistica in università e accademie italiane.
Suoi scritti sono raccolti nel volume Pensare le tecnologie del suono e della musica (Editoriale Scientifica, Napoli, 2013). Di recente pubblicazione l’ampia monografia Circuiti del tempo. Un percorso storico-critico nella creatività elettroacustica e informatico-musicale (LIM, 2021). Ha curato libri quali Universi del suono, raccolta di scritti e testimonianze di Iannis Xenakis (LIM, 2003), l’antologia Teoria e prassi della musica nell’era dell’informatica (G. Laterza, 1995) e l’edizione italiana di scritti di Gottfried M. Koenig (Genesi e forma, Semar, 1995), Thomas DeLio (L’universo aperto, Semar, 1995), Michael Eldred (Heidegger, Hölderlin e John Cage, Semar, 2000). Ha pubblicato per numerose antologie di studi e per riviste italiane (Musica/Realtà, LIM-Ricordi; Rivista di Analisi e Teoria della Musica, LIM; Il Saggiatore Musicale, Olschky; Rivista Italiana di Musicologia, Olschky; Musica/Tecnologia, Università di Firenze; Sonus; Annali della Pubblica Istruzione, Le Monnier, ecc.) e internazionali (Computer Music Journal, MIT Press; Organised Sound, Cambridge University Press; Perspectives of New Music; Contemporary Music Review, Routledge; Leonardo, MIT Press; Journal of New Music Research, Routledge; Positionen, Révue d’Esthétique, J-M. Place Editeur; Intellectica, Revue de l’Association pour les Sciences Cognitives; Déméter, Université de Lille; L’autre musique; Soundscape Journal; Echo, Orpheus Insitut ecc.). È stato membro del board of editors di Journal of New Music Research (Swets & Zeitlinger, poi Routledge) e lo è attualmente per Musica/Tecnologia (University of Firenze Press).